sabato 7 gennaio 2012

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Splendidi Ventenni: intervista a Raffaella Maria Bazzanini

Eccoci, partiamo con la prima intervista di questo progetto che mi sta già dando grandi soddisfazioni e tanta carica per portarlo avanti.

Approfitto di questo primo post per aggiungere qualche precisazione scaturita da un bel confronto con un'altra partecipante. Vi copio lo scambio così chiarisco un po' meglio la situazione.

Intervistata:
1)Tu hai in mente di porre queste domande sul tuo blog, ma anche su quelli che si renderanno disponibili ad ospitare queste domande, giusto?
2) Mi sembra anche di aver capito, dalle domande che mi hai trascritto, che la fascia di età però è cambiata (non più 20-30, ma anche più su); oppure pensavi di sdoppiare il progetto?
3) ho visto che tu lanci ogni tanto "progetti" di questo tipo e mi hanno incuriosita, volevo sapere cosa ti spingesse a proporli.

Mia risposta:
Faccio queste cose perchè credo molto in due citazioni:
"la felicità è reale solo se condivisa" e
"dare un senso alla vita può condurre alla follia ma una vita senza senso è la tortura dell'inquietudine e del vano desiderio"; le faccio per condivisione, per confronto, perchè credo in questo aspetto del web, perchè credo nel valore degli esempi positivi... Tutto qui! 
Mi piace il blog ma non riesco a tenerlo strettamente come diario personale, mi viene molto più naturale cercare iniziative "utili", così come notizie utili/belle/interessanti (si spera).

Io sono un po' troppo impulsiva e caotica, per cui ho lanciato l'idea sperando di definirla man mano attraverso il confronto. E quindi in seconda battuta mi è venuto in mente di allargare la cosa anche agli over ventenni (splendidi!) per sentire anche il loro punto di vista.
Vorrei pubblicare le interviste sul mio blog, poi se un blogger volesse partecipare con un post sull'argomento sarei molto felice di linkarlo al mio progetto.
E ora.... apriamo le danze! 

Eccovi l'intervista a Raffaella Maria Bazzanini, autrice del blog Il sorriso della Titta.

Scrivi qualche riga su chi sei, quanti anni hai, cosa fai, dove vivi e tutto quello che diresti di te per presentarti.
Quali sono secondo te le principali difficoltà che si riscontrano nel decennio 20-30 anni? (Raffaella ha raggruppato queste due domande, ndr)
Mi chiamo Raffaella Maria Bazzanini, ho ventidue anni e vivo a Modena.
Per ora sono mamma a tempo pieno di Nicolas, un vivace ometto di quindici mesi.
Due anni fa la mia vita si destreggiava tra treni, portici bolognesi, macchie di inchiostro, acrilico colorato e week end col moroso a cucinare, guardare film e fare progetti futuri. La mia vita è cambiata improvvisamente quando il 10 febbraio 2010 sul display del test di gravidanza è comparso quell'incinta 3 +. Ero spaventata, piangevo, non sapevo che fare, ma allo stesso tempo ero frizzante. Avevo le farfalle allo stomaco. Il mio pensiero fisso era: "chissà come sarai?". E subito tutto si è fatto veloce, vorticoso, complicato. Non sapevo nemmeno se avrei avuto qualcuno al mio fianco. L'università non riuscivo più a seguirla perché troppo grandi erano i pensieri i dubbi e mi mancava la concentrazione, poi mettendoci la fatica di essere pendolare, le nausee, la mia mole, il caldo estivo la mia frequenza è stata sempre più tremolate. Il mio sogno di diventare illustratrice di libri per l'infanzia sembrava lontanissimo. Fino al quinto/sesto mese la pancia era invisibile, poi è aumentata tantissimo e io sentivo gli occhi puntati addosso, il confronto con gli altri miei coetanei mi faceva soffrire. Però ancora ricordo l'ultimo giorno all' esame d'inglese quando tutta l'aula magna si è stretta per salutarmi con parole dolci e pensieri da persone con cui nemmeno parlavo. Ma è da qualche tempo che ho davvero realizzato quanto avrei potuto fare di più, essere meno temporeggiante nel fare le cose, dire tanti più no. Dare la precedenza al mio sogno. E poi tu sei arrivato. Dopo diciotto ore di lungo travaglio e un cesareo d'urgenza. La vicinanza e la tranquillità di tuo padre mi hanno sconvolta. Mi hanno sempre detto che avevo istinto materno e sicuramente mi sono fatta forza su quello, sottovalutando ciò che mi aspettava. Però Nicolas lo rifarei altre mille volte perché lui più di chiunque altro mi da la forza ed era proprio ciò di cui avevo bisogno. Tempi limitati per fare cose che se VUOI fare trovi il modo per farle, mentre prima avrei rimandato. Durante la gravidanza ho iniziato a interessarmi al mondo dei blog (anche se già prima ne avevo uno) e tutt'ora rimane una strada che mi appassiona e mi piacerebbe riuscire a coltivare, possibilmente ottenendo un guadagno, farne una professione profonda, che cresca con me. Perché diciamolo per noi giovani ventenni non credo ci siano grandi possibilità. Conosco ragazzi che non trovando lavoro si sono trasferiti a Londra e li almeno qualcosa hanno trovato. Io sono molto preoccupata per il mio futuro e di conseguenza anche per quello di mio figlio. Noi ora viviamo a casa dai miei genitori. Vi dico solo che siamo in sette persone con due nuclei familiari e la convivenza non è per niente rose e fiori. Il mio ragazzo ha un lavoro, ma abbastanza traballante. Io non ho mai lavorato, a parte qualche lavoretto da baby sitter/aiuto compiti. Non hanno preso Nicolas all'asilo nido per assegnazioni di punteggio per certi aspetti insensate. Se mi guardo intorno cercano gente con esperienza e che di sicuro non sia ventiduenne con figlio. Credo che noi giovani siamo molto sottovalutati e ci sia uno stereotipo di giovane che non è spesso reale. O forse sono io che sono una ventenne anomala, cresciuta troppo in fretta. Penso che per i giovani si investa poco, non solo in denaro ma anche in fiducia. Vi faccio un esempio sempre sulla mia esperienza: quando sono rimasta incinta io e il mio ragazzo siamo andati a far domanda per le case popolari. Sapete la risposta? "Ragazzi siete giovani,rimboccatevi le maniche e andate a lavorare". Di seguito ci è stato mostrato il maxi raccoglitore con le domande per farci rendere conto che saremmo stati gli ultimi. Io comprendo che gli aiuti vadano a gli anziani, i disabili, gli immigrati... ma a noi? Cioè se io sono giovane, ho già una famiglia e chiedo un aiuto per essere più indipendente mi vienei detto "di sicuro la tua famiglia ti aiuterà". Magra consolazione, di sicuro una fortuna però secondo me non è una soluzione al problema e non è un aiuto che dimostra fiducia per i giovani e che stimola la crescita di una famiglia.


Quali sono invece le peculiarità positive di questo momento della vita?

I lati positivi dell' essere ventenne sono l'energia e la vitalità, la voglia di fare, per certi aspetti la spensieratezza nell'affrontare la vita pur rendendosi conto delle difficoltà del suo cammino. E di vantaggio c'è che abbiamo una vita davanti per rincorrere ciò che desideriamo, per fare errori, rimediare, cambiare rotta, scusarci, essere felici. Non è che un quarantenne non possa farlo eh!


Quali sono le figure che ti influenzano e/o che ti stimolano in quello che fai, nelle decisioni che prendi?
 
Le figure per me fondamentali sono la mia famiglia, le mie amiche (si contano su una mano) e due persone speciali che ho conosciuto in un momento di difficoltà durato tre anni durante l'adolescenza e che mi sostengono tutt'ora. Queste persone più grandi di me mi hanno insegnato che c'è sempre speranza e che per fare una cosa, prendere una decisione non si deve sempre aspettare il momento giusto perché altrimenti si rischia di non vederlo arrivare mai.


Come vedi la tua generazione? 

La mia generazione è molto eterogenea, piena di ragazzi che si lasciano influenzare, che nascondono i problemi annegandoli con alcool, droghe, sballi vari, in ragazzi che faticano a trovare la giusta rotta. Ma vedo anche ragazzi pieni di sogni, di ambizioni di speranza, rispettosi e impegnati per ciò che è stato e per ciò che sarà.


Come speri che sia la generazione futura? 
 
La generazione futura mi auguro sia più matura di ciò che appare e che abbia voglia di migliorare il mondo, perchè anche i piccoli passi fanno la differenza.


Hai un'immagine di te tra dieci anni?
Ai tuoi figli cosa e come gli augureresti di vivere in questi anni della vita? (idem come sopra, ndr)

Tra dieci anni spero di avere un lavoro stabile e onesto (me lo auguro vivamente) che mi piaccia o che almeno mi consenta di coltivare le mie passioni. Ovvio che trovare tra gli scaffali di una libreria un libro da me illustrato e campare di'illustrazione sarebbe il top, ma so che è molto difficile e ambizioso come desiderio. Anche essere una blogger seguita non mi dispiacerebbe.
Mi vedo in una bella casetta colorata, col giardino, un bell'orto e tantissimi fiori. Nicolas che rincorre un cane e mi dà un bacio prima di uscire con lo zaino in spalla. Spero di essere amata e avere un amore corrisposto coi gesti, il pensiero ,il rispetto, la stima. Spero di migliorare come donna, essere più forte e coraggiosa, allargare i miei orizzonti, vedere il mondo e viverlo. Spero di essere felice e di essere una buona madre, una mamma di cui mio figlio possa sempre andare fiero. Spero d riuscire ad insegnarli ad amare, a essere rispettoso, a non arrendarsi mai.
E a sognare.
Perchè nel sogno può crescere e avere stima e fiducia in se stesso sognando ciò che magari a volte non si avvererà, ma lo aiuterà a non porre limiti a ciò che potrà essere e diventare.
Non ponendo così limiti alla sua felicità. 
questo è il link dell'intervista:
http://www.vogliocredereneimieisogni.com/2012/01/splendidi-ventenni-intervista-raffaella.html

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